Il warrantage: dalla parte dei produttori

Oggi siamo con il comitato che gestisce il magazzino di Warrantage di Tansarga, nella provincia della Tapoa. 
Il warrantage è uno strumento prezioso nel Paese e in Africa. Permette agli agricoltori di utilizzare il loro raccolto come una garanzia presso una banca, aumentando la loro capacità di contrattazione in caso di oscillazioni sfavorevoli dei prezzi.

“Il warrantage offre ai produttori l’opportunità di stoccare una parte del proprio raccolto durante la stagione secca, in un magazzino sicuro.Il comitato di gestione è responsabile della costituzione dello stock, che avviene tra ottobre e dicembre. Lo stock così costituito diviene una garanzia “liquida” e divisibile, che permette ai produttori di ottenere un credito pari all’80% del valore dello stock al momento del raccolto presso un istituto di microfinanza.

Il credito permette ai produttori di far fronte ai loro bisogni di liquidità senza dover vendere il loro raccolto nel momento in cui i prezzi sono più bassi, e permette ugualmente ad alcuni produttori d’investire in attività generatrici di reddito che si possono definire di “controstagione” perché praticate durante la stagione secca, come l’allevamento di pollame e ovini da ingrasso, l’orticoltura o il commercio.

Circa 6 mesi dopo la costituzione dello stock, tra aprile e giugno, i produttori restituiscono il credito e gli interessi all’istituto di microfinanza e si accollano le spese d’immagazzinamento presso l’organizzazione. Il comitato di gestione può allora, in accordo con l’istituto di microfinanza, procedere al recupero dei sacchi immagazzinati. I produttori sono liberi di utilizzare i sacchi recuperati come gli sembra meglio: potranno servire per il consumo familiare, essere utilizzati come semenze o venduti sul mercato in un periodo in cui i prezzi sono significativamente più alti che al momento della raccolta. I produttori coinvolti nel warrantage in Burkina amano definire questo periodo la deuxième récolte, la seconda raccolta.” (da Il warrantage contadino: Uno strumento a tutela delle risorse, per resistere alle “pressioni sociali” Di Andrea Ghione, Félicité Kambou, Tristan Le Cotty, Élodie Maître d’Hôtel, Gauthier Malnoury)