L’Africa di oggi è il nostro domani – 21 ottobre, MAECI, Roma

Oggi a Roma al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale il convegno “Africa-Italia. Verso lo sviluppo tra cooperazione, business e rimesse”, per la 13/ma edizione di “Ottobre africano”. 

“L’Africa non è sinonimo di guerra, ma di domani”. Con parole il direttore del festival Ottobre africano, Cléophas Adrien Dioma, ha inaugurato il convegno “Africa-Italia. Verso lo sviluppo tra cooperazione, business e rimesse”, che si è svolto oggi, mercoledì 21 ottobre 2015, a Roma al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e durante il quale sono intervenuti esponenti della società civile e internazionale, personalità del settore economico e politico e rappresentanti delle Ambasciate africane.

Testimonianze preziose, che hanno illustrato i cambiamenti nel mondo della cooperazione, nel tentativo ambizioso di tracciare un nuovo modello vincente che sappia superare le ormai vecchie teorie sullo sviluppo e in grado di ripensare i rapporti economici e politici tra Africa e Europa.

“Un nuovo modello di cooperazione esiste e si chiama, ad esempio, cooperazione ‘Sud-Sud’, come ha dimostrato il Marocco”, ha dichiarato Khouloud Boughlala, consigliere dell’Ambasciata del Regno del Marocco. “Grazie al forte impegno in termini di politica estera, infatti, il Marocco negli ultimi anni ha saputo consolidare la solidarietà attiva con gli altri Stati del regno nordafricano”.

L’impegno del Marocco è anche l’impegno e l’interesse dell’Italia: “La Farnesina svolge supporto istituzionale e supporto informativo nell’ambito della cooperazione internazionale e il Governo italiano ha incrementato le risorse per l’internazionalizzazione nel triennio 2015/2017”, ha affermato Nicola Lener, Capo dell’Ufficio I della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese. “Tra i paesi target al centro delle nostre attività ci sono Angola, Etiopia, Repubblica del Congo e Mozambico, ma ci rivolgiamo a tutta l’Africa. L’intero continente africano infatti è cresciuta l’attenzione degli investitori esteri, i Paesi africani godono di maggiore stabilità politica e registrano un tasso di crescita annua”.

Concetto questo sottolineato anche da Michele Pizzarotti, vice-presidente della Pizzarotti & C. S.p.a: “L’Africa registra una vigorosa crescita economica e demografica. Il ‘mantra’ che spesso sentiamo ripetere quando si parla di cooperazione “aiutiamoli a casa loro”, non deve essere quindi letto in termini di assistenzialismo, bensì di collaborazione allo stesso livello”.

Martino Ghielmi ha invece illustrato il recentissimo progetto nato in seno all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano: la Fondazione “E4Impact”. Nato a settembre 2015 con gli altri soci fondatori Securfin, Salini-Impregilo, MAPEI e Associazione Always Africa, il programma ha l’obiettivo di formare e sostenere una nuova generazione di imprenditori locali africani attenti all’impatto sociale e ambientale, così come di creare forti alleanze con le università africane.

Non sono mancate  le testimonianze dirette. Lea Ratsimbazafy, imprenditrice malgascia, ha raccontato la sua esperienza personale: “Mi sono trasferita in Italia nel 2001 e ho iniziato il mio percorso di integrazione. È stato faticoso, correvo da un lavoro all’altro e non avevo nemmeno il tempo per capire la società che mi accoglieva. Ma poi ho imparato a condividere la storia del mio paese d’origine con gli italiani e questo scambio è stato fondamentale”. Oggi Lea è proprietaria della Lina Tessuti & Ricami, impresa individuale specializzata nella creazione di abiti di sartoria che uniscono insieme lo stile malgascio e quello italiano.

Una parte della riflessione della mattinata è stata dedicata al tema delle rimesse dei migranti con gli interventi di Paolo Bernini, Senior Sales Regional Director MoneyGram, Mauro Martini, IFAD (International Fund for Agricultural Development), Daniele Frigeri, direttore CeSPI (Centro Studi Politica Internazionale), Jean Baptiste Kouassi Kouadio, Direttore della divisione Amministrativa e delle Risorse Umane – Segreteria Generale della Commissione Bancaria dell’UEMOA . Gli interventi di hanno messo in luce la rilevanza del fenomeno e le sue potenzialità in termini di sostegno alle economie e allo sviluppo dei paesi riceventi. A livello aggregato, infatti, i flussi di rimesse hanno superato il volume degli aiuti allo sviluppo, mentre il peso sulle economie dei singoli paesi, raggiunge valori significativi. Le rimesse, ad esempio, pesano per il 7% del PIL egiziano, per il 5% nel caso della Tunisia e per l’11% del PIL senegalese.

Il convegno è stato realizzato dall’associazione di promozione sociale Le Réseau in collaborazione con MoneyGram, Pizzarotti Spa, Fondazione for Africa Burkina Faso e Ambasciate africane a Roma, e si inserisce nella programmazione di “Ottobre africano” 2015.